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L'ARTE DELLA SEDUZIONE

Scritto da Corvaglia Stefano 2008

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"Quali sono le mosse più efficaci per abbordare?"

Innanzi tutto la parola d'ordine è FARSI NOTARE e capire se la potenziale “preda” è colpita da noi oppure non è interessata.

All'inizio, a parlare è sopprattutto il corpo.

Sono stati individuati 52 segnali corporei tipici del corteggiamento (brevi occhiate ripetute più volte per poi distogliere lo sguardo, passarsi la mano tra i capelli, lisciare o sistemare il 

vestito, giocare con un oggetto, ridere, muovere il corpo a tempo di musica per farsi invitare a ballare, formulare "richieste di aiuto" come farsi riempire il bicchiere o farsi accendere la 

sigaretta, ecc.) e 17 segnali di rifiuto (evitare lo sguardo, gurdare verso il soffitto o altrove, sbadigliare, ecc).

Generalmente sono messi in atto dalle donne per segnalare il loro interesse iniziale e per accettare o respingere qualcuno. E possono essere molto importanti nell’attrarre l’attenzione 

maschile.

Infatti, le donne che lanciano più segnali di interesse, ricevono più tentativi di avvicinamento.

E gli uomini più abili nel “leggerli” hanno più chance nel corteggiamento.

In un test condotto, è emerso che gli uomini tendono a valutare i segnali positivi come messaggi di interesse più forti di quanto li considerino le donne, e quelli di rifiuto più deboli.

E’ invece fondamentale la capacità di capire le reazioni dell’altro, perché questo permette di concentrarsi soltanto su chi comunica risposte positive e quindi è potenzialmente attratto da noi, 
senza insistere su chi non è interessato.

Il primo contatto può passare attraverso un gioco di sguardi. Un’occhiata rapida, distogliendo lo sguardo e poi guardando ancora, è segnale seduttivo per eccellenza: comunica interesse e 

attrae l’attenzione dell’altro. In seguito ci può essere una “escalation” di sguardi, in cui le occhiate si prolungano e si intensificano, creando così uno sguardo allusivo, di intesa e di 

avvicinamento.

Ed ora, come “attaccare discorso”?

Inutile tormentarsi per cercare un’apertura brillante. Una frase neutra va benissimo, sul tempo, sull’ambiente, sulla musica, sul cibo: si rompe il ghiaccio in modo non invadente.

Se l’altro è interessato, lo capiremo dal tono della sua risposta.

Se questa si conclude con un’altra domanda, buon segno.

A questo punto mettiamo in atto una delle ricette migliori per fare scattare la scintilla: parlare e guardarsi negli occhi. Questo ci fa concentrare sull’altro e crea un legame molto diretto ed 


intenso. Non solo: uno sguardo prolungato è raro, significa che stai lanciando una sfida, o che desideri l’altro. Senza contare che, quando chi ci piace ci guarda negli occhi, ci “accendiamo”.

Ora è il momento di dividere alcune informazioni personali con l’altro, raccontando dettagli privati della nostra vita, ma gradualmente, per evitare al nostro partner ogni disagio. Questo 

aumenta l’intimità. Vietato però passare la serata a parlare di sé perché non si da spazio all’altro. Meglio dimostrare di sapere ascoltare, con interesse, incoraggiando le risposte.

Inoltre, un complimento è sempre gradito, e chi lo riceve si sente notato ed apprezzato.

Anche le battute divertenti servono, come è stato dimostrato: le donne amano gli uomini allegri e divertenti, gli uomini gradiscono signore che ridono alle loro battute.

Ridere insieme allenta la tensione del primo incontro con un estraneo.

E per finire, anche condividere esperienze divertenti aumenta il senso di intimità tra chi si incontra per la prima volta. Un test in cui coppie di sconosciuti dovevano svolgere dei compiti 

in 

modo serio o scherzoso, ha dimostrato che nel secondo caso i partener dicevano di essersi sentiti più vicini al loro compagno di test.

Sta funzionando?

Se c’è affinità si tende ad adottare la postura dell’altro, a spostarsi con il busto in avanti e bevendo nello stesso momento.

Ma la “prova” vera e propria è un primo contatto fisico (in zona neutra, come il braccio): se l’altra persona non si ritrae, è quasi fatta.
                                

L'ARTE DEL BACIO
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Ogni sinergia sessuale parte dal bacio. Le labbra che si toccano sono il primo segno, il primo assaggio di ciò che seguirà. A volte durano ore e sono la forza portante di ogni incontro sessuale. Un bacio può essere capace di accendervi e quando i baci perdono calore, ci si raffredda tutti e due.

Baciare è l'essenza del romanticismo, da lì nasce la passione.

Ci sono vari tipi di bacio, come quello alla francese che è il più conosciuto: dovete usare un ritmo alterno, succhiare la sua lingua e muovere qua e là la vostra.

Cpè anche il bacio succhialabbro: succhiate il labbro inferiore del vostro partner e godervi la sua carnosità ma evitate il labbro superiore che può dare fastidio.

Storia del bacio

Il bacio è la più grande forma di comunicazione che esiste. Fu inventato dai cavalieri medioevali con lo scopo di capire se le mogli avessero bevuto mentre loro erano alle crociate. Per fortuna il bacio non è rimasto circoscritto al consumo di alcool ma ha preso piede.

Le labbra umane sono provviste di terminazioni nervose estremamente sensibili che quando giungono a contatto con le labbra o la pelle di un'altra persona formano un'unione fatta di un linguaggio proprio.

Dobbiamo imparare a parlare il linguaggio delle labbra con scioltezza.

Un bacio può essere delicato, amichevole, triste, conclusivo, simpatico, educato, invitante, passionale, devastante o distaccato.

Può essere usato per trasmettere qualsiasi tipo di messaggio si desideri, specialmente in amore. Ora però parliamo dei baci dati e ricevuti con il solo intento di smuovere le braci della passione... prima, durante e dopo avere fatto l'amore!

Le labbra non servono solo a baciare

Immaginiamo un uomo che vede una donna leccare un cono gelato... questo subito immagina che faccia la stessa cosa con il suo pene, la sua mente si concentra su come le nostre labbra si posino su qualcosa che si trova un pò più a sud, lungo il suo corpo.

Il bacio rappresenta l'inizio, il proseguimento e il termine del contatto erotico perfetto: per questa ragione il suo potere non va mai sottovalutato.

Per liberare le vostre energie sessuali, è assolutamente essenziale che baciate e siate baciati in un modo che crei calore... ecco una frase che racchiude il concetto quando sta sopra di mee mi penetra in profondità sento il suo respiro e intanto ci baciamo... allora mi sento amata, desiderata.

Il bacio però è soggettivo, ciò che piace ad una persona non farà necessariamente lo stesso effetto ad un'altra. E' un vostro compito insegnare al vostro partner come vorreste essere baciati, dicendogli quanto vi piace baciare.

Baciatelo nel modo in cui vorreste essere baciate, in modo che possa capire ciò che desiderate. Chiedetegli com'è stato e di ricambiarvi nello stesso modo. Se vi bacia nella maniera giusta, ditegli quanto vi è piaciuto e mostrategli che vi sentite alquanto eccitati.

Ci sono varie tecnicheda ricordare per dare e ricevere un bacio con i fiocchi:

1) innanzitutto le labbra strette, serrate, NON sono un sinonimo di passione: meglio evitare.

2) quando le vostre labbra toccano la sua pelle lui dovrebbe percepirne l'orlo interno, non solo quello esterno: sentite che differenza si prova sulla vostra mano!

3) inizialmente intervenite con la lingua ad intermittenza, poi aumentate gradualmente ad ogni bacio, ma non rapidamente.

4) è bellissimo esser baciati, assaggiati, mordicchiati: è importante muoversi piano ed esplorare ogni centimetro del suo corpo.

5) immaginate di avere appena finito di lavarvi i denti e passatevi la lingua sui denti e sulle gengive per controllare che siano puliti e lisci: fate la stessa cosa nella sua bocca, anche se userete la parte inferiore della lingua, e notate la reazione.

6) quando cominciate a riscaldarvi è probabile che vi ritroviate lontane dalle sue labbra: ovunque finiate ricordatevi di fare ritorno alla base.

7) più il vostro partner si eccita e più vorrà andare in fretta: non acceleratelo e non fatevi accelerare.

8) baciate i punti caldi:

  • lobi delle orecchie
  • ombelico (potete infilarci la lingua o succhiarlo
  • capezzoli, capezzoli e ancora capezzoli
  • dita dei piedi e delle mani
  • dietro le ginocchia
  • base del collo
  • piega dell'avambraccio

9) quando bevete qualcosa davanti ad un uomo, fate scivolare una minuscola puntina di lingua tra le labbra, appoggiandola al bordo del bicchiere o della tazza: otterrete una reazione inaspettata.

In alternativa al bacio, provate questo modo di mandare su di giri il vostro partner.

Grattate delicatamente la pelle nuda della coscia usando le unghie, dal ginocchio fino ai peli del pube, in linea retta. Poi passate a grattare la stessa zona ma con un movimento ad onde belle ampie.

Sentirete i nervetti che si smuovono tutti.

E' possibile farlo su qualsiasi parte del corpo: gambe, braccia, testa, collo...

Il bello è che questo gioco si può fare anche in pubblico, ovviamente in forma ridotta, mentre gli altri non si accorgono di niente.

Non c'è niente di più romantico che essere colti di sorpresa da un bacio breve ma significativo dietro il collo, quando meno ce lo si aspetta. E’ bello essere interrotti durante un'attività (lavorare, guardare la TV, cucinare, lavare i piatti) da un piccolo gesto che vi dice che siete amati e desiderati.

E non dimenticatevi MAI del bacio del dopo, che non dovrebbe essere trascurato. Quando il sesso è finito dovete scambiarvi un bacio tenero: è un'espressione d'amore.

Perciò avanti... impariamo a baciare e mettiamo in pratica senza paura!!!
                                              
                           

CONTRACCEZIONE
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Vivere la propria sessualità in modo sereno, senza il rischio di gravidanze indesiderate?
Fra pillole, cerotti, anelli e spirali, l'importante è scegliere l'anticoncezionale più adatto

UNA PILLOLA SU MISURA
Si tratta del metodo contraccettivo più comodo in quanto non interferisce con il rapporto sessuale, e più sicuro in quanto efficace quasi al 100%. I fallimenti, rarissimi, sono di solito imputabili ad un uso scorretto.
Gli ormoni contenuti nella pillola possono curare anche altri disturbi come irregolarità mestruali, amenorrea, ovaio policistico, mestruo doloroso, acne.
Sotto un nome comune si celano formulazioni diverse, in grado di soddisfare le necessità di tutte le donne. Esistono però svariate tipologie di pillole, in grado di soddisfare le varie esigenze.

TRADIZIONALE (per chi è in coppia)
Sposate o fidanzate da anni con lo stesso partner, niente fumo, tanto movimento, alimentazione corretta, mancanza di fattori di rischio per malattie cardiovascolari (come colesterolo e ipertensione), assenza di casi di tumore al seno in famiglia: il metodo di contraccezione ideale è rappresentato dalla pillola tradizionale.

AL CLORMADINONE (per le vanitose)
E' ideale per le donne che hanno rinunciato alla pillola temendo la ritenzione idrica o il lieve aumento di peso e di cellulite.
Oggi però c'è una nuova pillola battezzata pillola della femminilità perché non altera gli equilibri naturali della donna. Se quella annuale è la più innovativa, questa è altrettanto all'avanguardia per quello che riguarda i principi attivi: contiene infatti un derivato dal progestinico naturale prodotto dall'organismo che garantisce la massima efficacia contraccettiva e mantiene stabile la biochimica femminile.
Quindi non influisce su peso corporeo e ciclo, e aiuta a migliorare la bellezza di pelle e capelli.
Inoltre aumenta il colesterolo buono che aiuta a tenere pulite le arterie.

STAGIONALE
E' già disponibile negli USA e blocca il ciclo per tre mesi.
E' indicata per chi viaggia spesso e quindi attraversa vari fusi orari, per chi fa sport ad alti livelli, ma anche per le donne che soffrono di dolori mensili o perdite.
E' anche utile per proteggere la salute di mammella e ovaie.

NON-STOP O ANNUALE
Permettono di trascorrere un lungo periodo di vacanze senza il problema delle mestruazioni, di rimandare il ciclo fino al momento che si ritiene più opportuno o addirittura di saltare il mestruo per un anno intero: sono le nuove pillole anticoncezionali non-stop.
Grazie a queste pillole non sarà più necessario fare calcoli esatti per fissare il matrimonio, le vacanze, per iscriversi ad una gara sportiva particolarmente impegnativa o programmare una serata sexi: le mestruazioni non saranno più un problema.
Del resto le donne esigono sempre più che il contraccettivo migliori anche il benessere psicofisico. E' utile soprattutto a chi soffre di dolori mestruali e in Italia dovrebbe arrivare a fine anno.

IL CEROTTO
E' ideale per le giovanissime che hanno spesso la testa fra le nuvole, poca costanza, tanta spensieratezza.
Ecco perché per loro prendere la pillola potrebbe essere un rischio.
Meglio optare per il cerotto, più pratico e leggero in quanto gli ormoni non arrivano al fegato ma entrano direttamente in circolo tramite la pelle.
Si tratta infatti di un quadrato di circa 2 cm per lato, di color carne e molto sottile che può essere applicato dappertutto tranne che sul seno.
E' sufficiente applicare un cerotto a settimana per garantirsi la necessaria protezione. Dopo tre settimane (quindi dopo solo tre cerotti) è prevista una pausa di sette giorni.
E' estremamente sicuro perché si è comunque coperte per 24 ore in caso di dimenticanza, contro le 12 della pillola.

L'ANELLO
Da circa tre anni è disponibile l'anello vaginale: si tratta di un cerchietto di 4-5 cm di diametro in plastica, trasparente e flessibile, che si adatta alla conformazione di ogni donna.
Inserito in vagina, funziona esattamente come la pillola ed inoltre esercita la sua funzione anticoncezionale anche contribuendo a bloccare la via agli spermatozoi.
Può essere inserito in vagina dalla donna stessa dopo che il ginecologo ha mostrato la procedura, si tiene per tre settimane poi va sostituito dopo una settimana di sospensione.
Come il cerotto non passa dal fegato, proteggendolo.

LA SPIRALE
Si tratta di un piccolo dispositivo in plastica a forma di T e lungo 3,2 cm. Deve essere inserita nell'utero da un ginecologo e può essere tenuta per molto tempo, anche cinque anni.
Non rischia di fare calare il desiderio perché non se ne avverte la presenza durante il rapporto ed è molto utile perché può essere usata anche durante l'allattamento.

IL FIAMMIFERO SOTTOCUTANEO
Si tratta di un impianto sottocutaneo che funziona per due-tre anni. E' una specie di fiammifero lungo 2 cm e spesso 2 mm che, inserito sotto pelle nella parte interna del braccio, garantisce circa tre anni di copertura anticoncezionale.
Molto diffuso nei paesi anglosassoni, in Italia è in corso di sperimentazione.

IL CONDOM AL FEMMINILE
Per donne che non hanno rapporti stabili ma che non rinunciano alle storielle di breve durata o alle avventure fugaci, l'anticoncezionale migliore è il preservativo: è l'unico metodo infatti, a proteggere sia da gravidanze indesiderate che da malattie a trasmissione sessuale.
Come il preservativo maschile, anche quello femminile deve essere inserito in vagina prima della penetrazione.


                                              

LE SETTE VERITA' SUL SESSO80x100


1) E' vero che la menopausa è la fine dell'attività sessuale?

E' vero anzi il contrario: molte donne, quando entrano in fase di menopausa, rispondono meglio all'eros, in quanto completamente libere dal timore di un concepimento.

2) Esistono esercizi per aumentare il tono vaginale?
Si, esistono. Si chiamano esercizi di Kegel, dal nome del ginecologo che li mise a punto. Costituiscono nell'esercitare i muscoli pelvici contraendoli come si fa quando è necessario trattenere l'urina.
Praticati quotidianamente aumentano il tono del muscolo vaginale e quindi la "performance" di lei ed il piacere di lui.

3) La donna può avere più orgasmi mentre l'uomo no?
E' verissimo. Nell'uomo infatti, dopo l'amplesso esiste un lasso di tempo indispensabile perchè i suoi organi genitali interni si preparino per un'altra eiaculazione.
Nella donna tutto questo non avviene, o è limitato ad un periodo di pochi minuti.

4) Dopo il parto la donna ha un calo della libido?
A volte si, ma non sempre. Nel caso avvenga, può essere dovuto a due fattori: all'aumento dell'ormone prolattina dovuto all'allattamento, che inibisce il desiderio, ed a un fattore psicologico e fisico dovuto all'impegno per la cura del neonato.

5) I preliminari servono sempre?
Sono sempre utili per il fatto che la donna raggiunge il punto di eccitazione da cui può partire l'orgasmo in un tempo molto superiore all'uomo.
I preliminari, non solo favoriscono l'aumento del desiderio femminile, ma soprattutto la lubrificazione, che rende più semplice la penetrazione e senza la quale il coito può essere doloroso.

6) Esistono uomini che hanno un'eiaculazione ritardata?
Si. A volte questo fenomeno viene scatenato dall'assunzione di farmaci come gli antidepressivi.
Spesso però il motivo è psicologico: si tratta di individui che faticano a lasciarsi andare, ad abbandonarsi completamente all'orgasmo.
Sono uomini che stanno sulla difensiva, che hanno bisogno di tenere tutto sotto controllo e quindi non si permettono di abbandonarsi ad un piacere assoluto.

7) Il sesso, dopo una certa età, non fa male alla salute?
Anzi, è un vero e proprio toccasana. Oltre al piacere, stimola anche diverse funzioni tra cui quelle respiratorie e cardiocircolatorie.
Non solo: nel momento dell'orgasmo si producono le endorfine, che incidono positivamente a livello psichico.
Dunque il sesso è un'ottima "ginnastica aerobica" adatta anche a chi non è più giovanissimo.


                                               

CREARE UN'AMBIENTE 

SENSUALE
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Vi è mai capitato?

Avete deciso di fare l'impossibile e sorprenderlo con una magnifica cena romantica, fatta apposta per essere coronata da una notte di passione. Avete fatto i salti mortali per far quadrare i vostri impegni, speso una discreta fortuna in frutti esotici, paté, fìlet mignon e una bottiglia di Cabernet Sauvignon dell'84. Avete scrupolosamente badato a non trascurare nessun dettaglio.
Lui arriva a casa con un mucchio di lavoro e, mentre fila in cucina, vi informa che per cena vuole soltanto un panino. Voi montate immediatamente su tutte le furie. È da non credere che abbia scelto di lavorare con tutto il vostro prodigarvi per rendere speciale la serata.
Secondo lui, invece, è da non credere che vi siate date tanta pena senza consultarlo prima. Volete sapere come vi sentite? Rifiutate. Come si sente lui? In colpa.
In una situazione come questa è più facile piangere sul tempo, il denaro e la fatica sprecati nella preparazione dì un sontuoso pasto anziché parlare del senso di rifiuto che provate perché lui sembra disinteressarsi a una serata romantica. Tuttavia, è proprio questo che vi fa soffrire. La cena e tutti i suoi piccoli particolari erano solo l'involucro esterno del dono dell'intimità. Vederli disdegnati è comprensibilmente doloroso.
Ci sono situazioni impreviste che frenano anche le migliori intenzioni, questo il motivo per cui è importante prevenire la delusione, quando possibile, specialmente se c'è di mezzo il sesso. Ed è anche vero che non c'è sensazione più dolce e duratura che la sorpresa per un regalo meraviglioso da parte della persona amata.
Nell'intimità e nell'espressione dell'amore fisico nulla è più esaltante più di una totale, assoluta libertà. Tuttavia, la libertà sessuale assoluta non può esistere, se non viene vissuta da entrambi i partner. Talvolta ci si chiude sessualmente per via di oscillazioni momentanee dell’umore, ma di solito c'è sotto un problema più grosso: ansia della performance, inesperienza, vincoli morali, cattiva immagine del proprio corpo.
Uno dei modi più facili per mandarlo su di giri è non essere prevedibili. Non passate subito al dunque: fatelo aspettare! Cercate di essere come nuove amanti di cui lui non possa anticipare le mosse.
Contrariamente a quanto afferma un mito antichissimo e inesatto, non tutti gli uomini sono pronti, desiderosi e capaci di fare sesso da un momento all'altro. Spesso ci ritroviamo deluse perché ci hanno fatto credere a questa assurdità. Le ragioni per non essere in vena di fare sesso sono tante quante le esperienze che si possono fare in una giornata. E’ un errore saltare alla conclusione che il motivo del rifiuto è una minaccia alla relazione. La cosa peggiore che possiate fare quando il vostro partner è sessualmente fuori sincrono, è cercare di forzarlo. Innanzitutto, funziona raramente... e se funziona, spesso il partner finisce per nutrire risentimento. Perché mai dovreste convincere qualcuno a fare l'amore? In fondo, così facendo brucereste in partenza la possibilità di arrivare alla meta. Ovviamente, se vi rendete conto che voi e il partner siete spesso fuori sincrono è meglio parlarne e, nel caso, il problema andrebbe affrontato fuori dalla camera da letto. In genere, comunque, dare al partner la facoltà di non voler fare sesso e di non sentirsi in colpa per questo incoraggerà uno scambio più libero, la prossima volta che si presenta l'opportunità di fare l'amore.
Naturalmente, se tutti e due vi trovate in sincrono, un po' d'ambientazione romantica non guasta, e talvolta un paio di allusioncine sessuali finiscono per rivelare che lui è più in vena di quanto creda. Ci sono tanti modi di mostrargli che siete in vena di coccole al di là di un roboante "facciamolo", che in ogni caso non è necessariamente una cattiva idea. Spesso è sufficiente abbassare il volume della voce e rallentare il ritmo della parlata per suggerire una sfumatura nelle vostre intenzioni. Non dovete suonare false, ma fargli capire che c'è un cambio di programma. Mentre parlate del più e del meno, scandite le parole, costruite scrupolosamente la frase. Se parlate con intenzione, avrete più probabilità di catturare l’attenzione di chi vi ascolta.
Dato che gli uomini sono creature suscettibili agli stimoli visivi, provate a chiedere al vostro lui se gli piacerebbe guardarvi. Se sì, dategli dei cuscini per sostenersi, in modo che possa vedere meglio quel che fate.
Se per qualche motivo sentite il bisogno che faccia lui la prima mossa, potete indurlo a darvi l'imbeccata un po' prima, anziché un po' dopo. Non dimentichiamo, comunque, che la manipolazione è meglio lasciarla ai chiropratici. Non c'è peggior doccia fredda che veder rifiutare ripetutamente i propri inviti sessuali. Quale che sia la realtà, se il motivo non è comunicato apertamente, il rifiuto dell'intimità viene quasi sempre interpretato dall'altra persona come una mancanza di desiderio o un calo affettivo. Dato che il sesso è un grande rivelatore in campo fisico ed emotivo, non si sfugge al suo collegamento con l’ego. Offrire la parte più intima di voi stesse pensando che sarete accolte e calorosamente ricambiate, per poi scoprire che non potreste essere accolte peggio è devastante. Al contrario, esporsi sessualmente ed essere accettate è fantastico.
La perfetta ambientazione romantica ha le sue linee guida. All'occasione, è divertente industriarsi a preparare un menù raffinato, scegliere qualcosa di bello da indossare, decidere qual è la musica giusta e... insomma, creare un'atmosfera che trasudi sensualità. Dovete tuttavia capire che il richiamo erotico può scaturire altrettanto facilmente con un panino e una birra, tanto quanto come con caviale e champagne.
Il punto è che se state lì ad aspettare il lume di candela e i raggi di luna potreste anche dover attendere finché vi sarà passato quello stimolo fisico che è essenziale, in una situazione come questa.
Molti prendono spunto dai film, per i loro incontri romantici. Purtroppo, nella vita vera, in genere non funziona quasi mai così. Se rimanete intrappolati dentro un'immagine di quel che la sensualità dovrebbe apparire, vi perderete tutta la magia che la sensualità può dare. L'eccitazione erotica viene da dentro quanto da fuori.

RIACCENDI LA FIAMMA DELLA PASSIONE
Capita spesso che uomini e donne si lamentino di come la coppia rimanga bloccata in uno schema sempre uguale: lo stesso approccio, la stessa posizione, allo stesso giorno, alla stessa ora eccetera. Niente eccitazione, niente aspettativa, niente senso di rischio, niente ridarella, niente di niente. All'inizio passa una settimana senza sesso e poi, senza neanche rendersene conto, passa tutto un mese. Ben presto è trascorso cosi tanto tempo, dall'ultima volta, che i due hanno vergogna di parlarne. Tutt'a un tratto sono ridiventati timidi.
Ci sono invece donne e uomini che tengono inchiodati alla sedia, raccontando straordinarie avventure erotiche. E non crediate che queste storie provengano esclusivamente dai giovani o da chi attraversa le prime, estatiche fasi della relazione. I protagonisti di alcune delle avventure più eccitanti, stanno assieme da decenni. Loro hanno semplicemente rifiutato di soccombere al tedio sessuale, che molti ritengono inevitabile in un rapporto a lungo termine.
Dovete capire, presumendo che siate tutti e due sani e che vi amiate sinceramente, che l'ardore sessuale (o la sua assenza) è una scelta personale, non una condizione. Può essere creato o ricreato molto in fretta. I soli requisiti per una vita sessuale veramente passionale e appagante per entrambi sono il desiderio e un po' d'ispirazione. Ricordate: la vostra ambientazione sensuale appartiene a voi e al vostro partner. Quello che funziona per una coppia non funzionerà necessariamente per un’altra. Ciò nonostante, ogni tanto uscire dai confini del mondo sessuale che conosciamo fin troppo bene è proprio ciò che serve per riaccendere la fiamma della passione.

ALTRI MODI PER METTERCI UN PO' DI PEPE
• Parlategli esplicitamente di cosa volete fargli e di cosa vorreste che lui facesse a voi. Può essere eccitante per un uomo, specialmente se non avete mai fatto questo genere di discorsi fuori dal letto. Allenatevi davanti a uno specchio per eliminare ogni insicurezza dalla vostra espressione.
• Ditegli con discrezione che state indossando biancheria sexy, succinta o niente addirittura, mentre il resto del mondo vi vede vestite classicamente: in genere, così facendo lo solleticherete molto di più che facendo sfoggio del vostro sex appeal. Qualsiasi uomo ama l'idea di saper tirare fuori in una donna il lato sfrenato. Credere che lui solo sia in grado di farlo crea nella sua mente un vincolo incomparabile. Non è solamente un fatto sensuale ma anche psicologico, emotivo e spirituale.
• Telefonategli al lavoro, quando non può rispondere (con i fatti) a ciò che gli dite o suggerite. È un'altra forma di gioco preliminare che aiuta a far crescere tensione erotica e a elevare le aspettative sul vostro prossimo incontro.

BEATE NEL PROPRIO CORPO
Da un sondaggio rivolto a uomini di ogni età, razza, provenienza e reddito su qual è secondo loro l'unico elemento significativo che permetta di definire eccezionale un'esperienza sessuale con una donna, non ce n'è uno solo che la pensi come gli altri. Non si tratta di un corpo perfetto. Non si tratta della bellezza fisica. Non si tratta nemmeno di abilità.
Visti i nostri condizionamenti sociali potremmo far fatica a crederci, però è vero: la cosa che agli uomini interessa più di ogni altra è semplicemente che noi ci siamo. Durante un incontro intimo l'uomo desidera che la vostra mente, il corpo e l'anima siano in totale relazione con quello che sta succedendo. Vuole sapere senz'ombra di dubbio che lui vi eccita e che non c'è nessun altro posto al mondo in cui vorreste essere se non lì con lui a fare l'amore.
Gli uomini amano altrettanto il linguaggio del corpo. Reagiscono a un corpo totalmente immerso in un'attività, qualsiasi cosa sia. Che stiate mangiando, praticando uno sport, raccontando una storia o baciando, non importa. Se ne siete assorbite, gli uomini lo notano. Ecco perché è importante, quando abbiamo in mente il sesso, fare in modo che il corpo rifletta questo messaggio. Ciò non significa assumere una posizione provocante o muoversi in maniera audace, e nemmeno è necessario strafare. Però non dovete sembrare insicure su qualcosa di cui siete sicure. Estendetevi, anziché rattrappirvi. Allungatevi, state ben erette e muovetevi liberamente. Fategli capire che siete in contatto con il vostro corpo e assolutamente coscienti di quel che fate.
Nello stesso tempo, non dovete mettervi in mostra o esagerare le vostre intenzioni.
Il motivo per cui questa è un'informazione preziosissima è che le donne tendono a essere sessualmente inibite dal fatto di mostrare il loro corpo più che da qualunque altra cosa. Cercare di nascondere un difetto della pancia, del sedere, del seno o delle cosce durante il sesso non è soltanto una perdita di tempo ma anche uno spreco d'energia. Innanzitutto, in un modo o nell'altro lui se ne accorgerà o lo intuirà, specialmente se state facendo di tutto per assicurarvi che ciò non accada. In secondo luogo, è probabile che le vostre imperfezioni non gli interessino affatto.
Prendete coscienza del lato sensuale in tutto quello che vedete, sentite, toccate, gustate e odorate. Non solo lui rispenderà alla vostra consapevolezza sensoriale, ma è possibile che vorrà entrare a far parte dell'esperienza. Per molti uomini alcuni nostri gesti traboccano di sensualità. Spesso siamo del tutto ignare di come il più semplice dei gesti possa coinvolgere chi ci sta guardando.
Per quanto desiderino che ci mostriamo riservate in pubblico, in privato gli uomini ci vogliono sfrenate. Anzi: è proprio questo contrasto che li eccita da morire. Più ci controlliamo in pubblico, più ci possiamo scatenare in privato.
Tuttavia, in loro, il desiderio molto spesso s'innesca prima dell'incontro sessuale. Quando arrivate al dunque, l'unica cosa che gli importa del vostro corpo è che esprima la disponibilità a godere di quest'esperienza completamente e liberamente. Mentre fanno l'amore con una partner entusiasta gli uomini non hanno mezzi per notare i suoi difetti, perché la vedono perfetta.

SENTIRSI BELLE: DIPENDE DA VOI
Al di là della consapevolezza che la vostra sensualità libera farà pensare a lui che siete belle, quel che importa veramente è come vi sentite voi. Va benissimo vestirvi o comportarvi in una certa maniera per compiacere il vostro uomo, se così avete scelto... e se così facendo, ne traete almeno lo stesso piacere. Se reggicalze, perizomi e body non rientrano nel vostro stile non indossateli, e non fate l'errore di pensare che l'immagine stereotipata della donna in pizzo nero e tacchi alti sia l'unica che funzioni. Conosco molti uomini che la pensano altrimenti.
Alcuni uomini trovano i jeans e la maglietta eccitanti quanto il reggicalze e il reggiseno a balconcino. Prima di tutto dovete sentirvi a vostro agio in ciò che indossate. La disinvoltura, del corpo e della mente, è la chiave che apre la porta alla libertà sessuale.
L'unica cosa che entrambi dovete essere, a letto, è... puliti. Non solo nelle parti intime. Non so dirvi quanto regolarmente emerga questo discorso nei seminai! maschili e femminili.
E già che parliamo di pulizia, vorrei spendere due parole sull'odore naturale del corpo umano. Capisco che certi uomini e certe donne preferiscano essere al naturale e non usare il deodorante, però credo che così facendo si corra un rischio.
Ecco il mio suggerimento: se il vostro stile di vita è anche solo moderatamente attivo, se attraversate un periodo di stress di qualunque genere o, per qualsiasi ragione, sudate e non usate il deodorante, pur facendovi la doccia tutti i giorni siete candidate al cattivo odore. Lavarsi è essenziale, ovviamente. Se bastasse, però, non avrebbero inventato i deodoranti.

L’AMBIENTE
Non preoccupatevi: non dovete mica essere dei Michelangelo per tirar fuori idee che aggiungano qualche scintilla alla vostra vita amorosa. Non c'è niente di più esaltante dell'essere creativi su come amare. Spetta a voi e al partner decidere, in base ai vostri gusti personali e individuali, che cosa stimola i vostri sensi. Il segreto che vi porterà al successo non è fare quel che lui si aspetta, ma uscire dalla gabbia e andare là dove non siete mai state prima.
La televisione è una terribile ladra d'intimità perché distoglie l'attenzione dall'ambiente in cui ci troviamo e dalla persona che ci è a fianco. Se volete che il vostro partner sia disponibile, intrattenetevi con attività più tranquille, come leggere o ascoltare musica.
L'atmosfera sensuale non riguarda solo la camera da letto ma qualsiasi ambiente che ispiri a entrambi la voglia di dedicarsi al sesso. Lume di candela, il camino scoppiettante, ottimo champagne e musica soft sono particolari gradevoli, certo, ma se questo è l’unico scenario che vi solletica la libido potreste ritrovarvi ad aspettare un tempo terribilmente lungo tra un incontro sessuale e un altro. Ricordate: a differenza della controparte maschile, più noi donne restiamo senza un orgasmo, più riusciamo a farne ameno. Più ne abbiamo, più sembriamo desiderarne.

POTENZA DELLE LUCI
Gli uomini rispondono bene ai suggerimenti visivi. Quindi, signore, non pensiate di essere le sole a credere che un'illuminazione morbida sia sinonimo di romanticismo. Nei film sono rare le scene d'amore che non si svolgono davanti al caminetto, al lume di candela, nel bagliore di un tramonto, sotto le stelle che sfavillano o nella purezza dell'alba. L'associazione tra la luce tenue e l'amore è profondamente infusa nella psiche umana: gli effetti afrodisiaci del fuoco risalgono all'età della pietra.
Il vantaggio più ovvio dell'illuminazione morbida è che genera automaticamente un cambio d'atmosfera. Le nostre voci s'abbassano, ci invogliano ad accostarci, c'impongono di ascoltare più attentamente. Questi piccoli particolari - conversazione dolce, contatto fisico più ravvicinato, disponibilità ad ascoltare ciò che l'altro dice - sono passi molto importanti sulla strada della passione.
Ma l'atmosfera non è l'unico fattore che venga influenzato positivamente dall'abbassamento delle luci. Ammettiamolo: l'illuminazione morbida ha anche un valore estetico. Fa bene a rughe, occhiaie, macchioline e altri fastidiosi difetti della pelle che non figurano al meglio sotto le lampade al neon. Una luce che provenga da dietro di voi, anziché dal davanti o dall'alto, donerà molto di più a tutta la vostra persona. Conosciuta nel cinema e fotografia con il nome di controluce, quest'illuminazione viene spesso usata per sottrarre anni ai visi delle modelle e delle dive, e devo dire che non nuoce nemmeno al resto del corpo. Il controluce sembra migliorare anche la cellulite e le maniglie dell'amore. Quando ci si prepara a un incontro notturno e non si può avere la luce della luna, si possono usare lampadine colorate a basso voltaggio, disponibili in varie tinte e acquistabili praticamente ovunque si vendano lampadine normali. Le tinte rosa o salmone non solo garantiscono i benefici di un'illuminazione delicata ma conferiscono anche una graziosa tonalità al vostro incarnato, con un effetto simile a quello dell'alba o del tramonto.

LE CANDELE
Visto che non tutti hanno un caminetto che riempia la stanza con una luce morbida e calda, sappiate che le candele sono assolutamente pratiche ed economiche. A seconda della grandezza del locale ne basteranno una, due o tre per conferire al vostro nido d'amore un lucore etereo e avvolgente.
Tipi di candele (non è certo una lista esaustiva)
• Speziate: salvia, cedro, rosmarino, lavanda, vaniglia
• Fruttate: mela, arancia, pesca, frutti di bosco, citronella
• Fiorite: gardenia, rosa, tuberosa, gelsomino
• Olii essenziali: patchouli, muschio

QUALCHE SUGGERIMENTO
• Le candele al profumo d'arancia o di citronella piacciono molto agli uomini.
• II profumo di ylang-ylang è considerato afrodisiaco.
• Meglio non mescolare aromi fioriti e fruttati.
• Se non siete sicure sui suoi gusti, provate una candela profumata alla vaniglia, che è delicata.
• Non usate candele dal profumo pesante durante la cena: guasterà il sapore del cibo.
• Non lasciate mai le candele incustodite.
• Mettete un po' d'acqua sul fondo del porta-candela; la fiamma si spegnerà da sola nel caso doveste dimenticarvela, evitando che il porta-candela si surriscaldi e vada in pezzi.
La luce morbida fa bene psicologicamente a chi, magari, non si sente a proprio agio al pensiero di un incontro intimo o soffre di timidezza nei primi approcci con un nuovo amante. Quale che sia la vostra reazione emotiva al sesso, quando ci si accosta a qualcosa di diverso - un nuovo partner, una nuova posizione o un nuovo atto sessuale -è normale essere nervose. Talvolta, un po' di luce in meno sul soggetto può aiutare a ridurre l'imbarazzo.
Quando preparate un ambiente sensuale, tenete presente che appartiene a entrambi. Datevi sempre la libertà di dire semplicemente no al sesso, ma ricordate anche che una parte d'amore deve rimanere disponibile per lui e per voi anche quando magari preferireste essere altrove. Nessuno ha sempre voglia di fare l'amore. Tuttavia, spesso capita che il sesso sia più eccitante proprio quando meno ce lo si aspetta. Che sia lento e romantico o svelto e rude, se siete con qualcuno che amate, è sempre fare l'amore.
 


                                                



FAGLI TORNARE LA VOGLIA80x100


QUANDO LUI NON HA VOGLIA DI FARE L'AMORE

Quando lui non ha voglia di fare l'amore, lei si sente in colpa e poco attraente.

Ma per ritrovare il desiderio un modo c'è: ci vogliono carta, penna e tanta tanta pazienza.

Se lui da un po' di tempo sembra allergico al sesso, alla donna non resta che colpevolizzarsi, sfogarsi in palestra o puntare su biancheria più hot, che non darebbe comunque i risultati sperati.

Il problema del vostro partner, e la relativa soluzione, può essere ricercato su due diversi fronti: psicologico o fisico.

● STRESS, STRESS E ANCORA STRESS

Per individuare un problema di tipo psicologico armiamoci di carta e penna e tracciamo un libido-gramma, un grafico del desiderio.

Dividiamo a metà il foglio e sulla riga di mezzo scriviamo tutti i giorni dei prossimi due mesi.

Ora, mettiamo un punto sopra alla riga in corrispondenza di ogni giorno positivo, (quando il desiderio di coppia è appagato), e un punto sotto alla riga in corrispondenza dei giorni negativi (in cui ci ha detto/fatto capire che non aveva voglia).

Ora verifichiamo se i giorni negativi hanno potuto coincidere con qualche evento spiacevole (problemi di lavoro, stress, stanchezza).

Se la risposta è affermativa il problema è di tipo psicologico.

● TROPPA PANCIA, POCA VOGLIA

La prima regola per individuare un problema di tipo fisico è guardare da vicino il vostro uomo.

Le spie di un problema fisico sono abbastanza facili da individuare.

La più semplice e nota è la mancanza di erezioni mattutine.

Il secondo campanello d'allarme è il giro vita del nostro partner: è aumentato vistosamente? Le probabilità che il calo del desiderio sia in agguato sono molto alte.

Anche un semplice esame del sangue può rivelare se c'è qualcosa che non va: testosterone basso e/o prolattina alta uccidono la libido.

E allora, come risolvere questa defaillance sessuale?

Per una verifica senza libido-gramma o prelievo sanguigno, a volte basta una domanda: quanto pensi al sesso?

Mediamente un uomo ha pensieri caldi ogni 68 minuti e in una giornata ha più o meno sei sogni sessuali ad occhi aperti.

Se questi pensieri sono molto al di sotto della media, deve scattare il campanello d'allarme.

Se il problema è di tipo fisico meglio mettersi d'impegno per dimagrire, oppure rivolgersi al proprio medico.


                                                  

PERCHE' CI SI INNAMORA
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"Per decidere se qualcuno ci piace bastano dai 90 secondi ai 4 minuti. ma la vera passione inizia dopo almeno 6 mesi"

Poeti e scrittori hanno versato fiumi di inchiostro. Psicologi e medici ne hanno studiato ogni dettaglio.
Ma la passione più travolgente, l'amore, è difficile da incasellare.
In certi momenti è come una malattia, altre volte una fonte d'ispirazione. Può farci toccare il cielo con un dito, o precipitare nella depressione più profonda.
Per secoli le passioni sono state considerate debolezze, da contrastare con la ragione: un'impresa impossibile!

Ma come ci si innamora? Perchè si sceglie proprio quella persona? E perchè, quando una storia finisce, si soffre così tanto?

Due persone si notano subito: uno sguardo rapido e un mezzo sorriso stabiliscono il primo contatto.
Secondo gli esperti, impieghiamo dai 90 secondi ai 4 minuti per decidere se qualcuno ci piace.
Da quel momento, la chiave del successo sta tutta nel linguaggio del corpo.
Movimenti inconsapevoli o reazioni involontarie (la dilatazione delle pupille o il battito di ciglia più rapido) sono segnali di disponibilità che l'altro capta.
Persino quando si inizia a chiaccherare, le parole contano poco: il 38% del successo dipende dal tono della voce e ben il 55% dal linguaggio del corpo. Anche lo sguardo conta moltissimo.
Così, se i primi approcci hanno successo, inizia la storia d'amore, che possiamo "suddividere" in tre fasi:

- PRIMA FASE: GLI ORMONI
All'inizio la coppia è alla mercè degli ormoni sessuali. I livelli di testosterone (per lui) e di estrogeni (per lei) crescono: l'attrazione verso l'altro è irresistibile.


- SECONDA FASE:LA DROGA
La passione vera entra in gioco nella seconda fase che inizia dopo almeno 6 mesi: qui si attiva il sistema cerebrale della dopamina che ci spinge ancora di più a desidarare l'altro. Si "impazzisce d'amore" perchè nel cervello la concentrazione di serotonina si dimezza e gli innamorati hanno in testa un solo pensiero fisso: l'altro.
L'amore poi, rende ciechi, perchè quando si pensa all'amato le zone del cervello responsabili del giudizio critico sulle persone sono meno attive: l'altro sembra non avere difetti.
Gli innamorati, infine, finiscono per assomigliarsi, è come se la natura tendesse ad attenuare le differenze nella coppia.


- TERZA FASE: I PROGETTI
L'amore si trasforma e la passione cede il posto ai progetti.
Ma il sesso ha ancora un ruolo chiave: a cementare la relazione, infatti, contribuiscono due ormoni, la vasopressina e l'ossitocina, entrambi rilasciati durante l'orgasmo o subito dopo.
E' questa la fase in cui ci si sposa e si hanno dei figli.


Diversi studi hanno dimostrato che un rapporto stabile e felice fa bene alla salute: negli ipertesi, per esempio, la presenza di un partner fisso abbassa la pressione.

Ma qualcosa può andare storto.
L'abbandono è una delle esperienze più dolorose della vita.
Nel momento del distacco, quando l'amato è irraggiungibile, la passione ritorna più violenta che mai ed i livelli di dopamina nel cervello tendono a salire.
Il desiderio dell'altro diventa imperioso, proprio come nelle prime fasi dell'innamoramento, ma non può più essere soddisfatto.
L'abbandonato è tormentato dal pensiero ossessivo di chi l'ha lasciato e la disperazione traforma l'amore in odio.
Secondo uno studio, dopo 8 settimane dal distacco, la metà delle persone è clinicamente depressa.
Ma la depressione è anche ciò che può salvarci: è una richiesta di aiuto, in un momento in cui ne abbiamo un bisogno disperato, che ci spinge a trovare, nei modi più svariati, la nostra ancora di salvezza.


                                                 


COME CI SI SCEGLIE
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C’E’ CHI SI INCONTA IN CHAT E CHI PARTECIPA AI COSIDETTI INCONTRI-LAMPO (SPEED DATE): ECCO I NUOVI MODI PER CONOSCERSI.


“Negli incontri-lampo conta la prima impressione… on-line ci si scopre di più, così nasce l’intesa”

GLI SPEED-DATE
Decidere in tre minuti quale lei o lui potrebbero essere quelli giusti; incontrarsi “chattando”, chiacchierare via e-mail e decidere se frequentarsi: sono i nuovi modi per conoscersi e conquistarsi, che gli studiosi cominciano ad analizzare per capirne i meccanismi.
A cominciare dagli “speed-date”, appuntamenti lampo, dove si incontrano e si valutano possibili partner. Sono incontri organizzati, in cui ogni uomo parla con ogni donna per pochi minuti. I due poi, scrivono su di un foglio se sono interessati o no all’altro, prima di passare ad un altro mini incontro. Alla fine gli organizzatori mettono in contatto solo quelli che si sono reciprocamente scelti.
Alcuni psicologi hanno analizzato le scelte ed i dati (dalle caratteristiche fisiche, all’educazione, ai comportamenti) di più di 10.000 partecipanti a serate di speed-date.
Che cosa conta, per essere scelti più spesso, nei faccia-faccia di 3 minuti?
Indubbiamente le caratteristiche fisiche.
I più selezionati erano quelli che avevano le caratteristiche considerate più attraenti: per gli uomini essere alti, di corporatura media, belli, giovani; per le ragazze soprattutto essere snelle e con un bel corpo, carine, giovani.
Altre caratteristiche dei partecipanti, come educazione, reddito o desiderio di avere bambini, si sono rivelate pochissimo influenti sulle probabilità di essere scelti.
Tre minuti sono pochi per farsi conoscere?
In questa situazione le persone si basano probabilmente sull’impressione avuta nei primi secondi.
In questi casi, scatta una scelta per il “breve periodo” e non le preferenze per il “lungo periodo”, che sono quelle che in genere vengono dichiarate.
Colpisce chi piace, insomma, anche se si punta a sposare una persona brillante o con i nostri stessi interessi.
Dallo studio effettuato inoltre, emerge quanto le persone abbiano un “valore di mercato” nella borsa delle coppie, quanto lo percepiscano e quanto sappiano valutare se l’altro è compatibile.
Ognuno di noi sa qual’è il prorpio valore di mercato e tende a scegliere partner che siano al suo stesso livello, o più in alto.
La bellissima, insomma, probabilmente si “combinerà” con un bello.
Chi è stato scelto più spesso si è rivelato anche più selettivo, dicendo “si” a meno candidati e soprattutto a quelli che a loro volta erano i più gettonati. Al contrario, i meno attraenti tendono a scegliere più partner. In teoria questo porta alla combinazione di partner con lo stesso “valore di mercato”.
In un esperimento svolto in alcune serate di speed-date, è stato chiesto ai partecipanti di fare una valutazione di sé stessi e di compilare, dopo ogni incontro, una valutazione del partner sulla base di caratteristiche come bellezza, ambizione, intelligenza; ha poi controllato il legame tra scelta fatta e auto-valutazione. Per quanto riguarda la bellezza, uomini e donne tendevano a scegliere chi valutavano al loro livello o superiore. L’aspetto fisico conta, anche se in genere si dichiara di non considerarlo tanto importante.
Le donne però, rivelano di dare più peso all’intelligenza, mentre gli uomini mostrano di rispondere di più alla bellezza e di preferire donne che NON li superino come ambizione e intelligenza.
In più, per i maschi, il numero delle ragazze scelte aumenta in proporzione a quelle incontarate, mentre le ragazze, se i candidati sono molti, diventano selettive e ne scelgono di meno.
ON LINE
Internet oggigiorno apre nuove possibilità di incontrarsi.
Dagli studi emerge che comunicando on line, le persone possono rivelare più cose di sé: questo incoraggia l’altro ad aprirsi a sua volta. Le reciproche rivelazioni fanno così crescere l’intimità.
Il relativo anonimato della grande rete, fa diminuire le remore nel rivelare i dettagli personali, per cui a volte si raccontano ad un estraneo informazioni private.
E la paura che l’anonimato favorisca le bugie?
In realtà le persone che hanno cominciato a rivelarsi all’altro, tendono ad essere oneste in ciò che scrivono, tanto nessuno ci conosce veramente. Inoltre, su Internet non si è frenati da caratteristiche che possono essere un ostacolo nelle relazioni personali, come la timidezza o l’ansia, perciò viene più spontaneo parlare di sé.
E’ anche più facile trovare persone con gli stessi interessi.
Uomini e donne possono sentirsi più liberi dalle preoccupazioni sociali, e concentrarsi su quello che si scrivono.
Per alcune persone, non bellissime, ma anche timide o introverse, può essere più facile fare conoscenza on line.
E quando questa conoscenza diventa “di persona”?
Uno studio sottolinea come una relazione sbocciata al computer può essere abbastanza forte da resistere al passaggio e restare stabile, soprattutto tra persone che sono riuscite a rivelarsi meglio nel cyberspazio: queste sono più portate a creare forti rapporti e amicizie on line, e cercano di trasferirli poi nella vita reale.
Certo, deve scattare un’attrazione fisica, ma la comunicazione elettronica aggiunge un passo alla nascita della coppia: si racconta di sé e questo può permettere di conoscersi meglio, verificando in anticipo se si è compatibili o meno.


                                                                                               

FAI FUNZIONARE LA RELAZIONE80x100

DOPO IL COLPO DI FULMINE: LE REGOLE PER FAR FUNZIONARE LA RELAZIONE

“PRIMA O POI SI LITIGA. L’IMPORTANTE E’ NON ESSERE DISTRUTTIVI, MA RIPARARE I DANNI…”

All’inizio, l’amore è davvero cieco. Nel cervello di un innamorato, quando pensa alla persona amata, si riduce l’attività delle aree usate per formulare i giudizi critici.
Ma se nei primi periodi si sorvola sui difetti del partner, fare poi funzionare la coppia, superando le incomprensioni, può essere difficile. Da anni si studiano i meccanismi che portano le coppie a separarsi o a stare assieme: dalle ricerche è emerso che uno dei punti chiave è il modo in cui si affrontano le liti, ovvero, se si superano i conflitti positivamente o si resta intrappolati in una spirale di critiche.

I comportamenti da evitare, indici del rischio separazione?
Le critiche al partner, al suo carattere, e il disprezzo (con sarcasmo, frasi sprezzanti o insulti).
Ma anche il mettersi subito sulla difensiva, dichiarandosi innocente ed evitando ogni responsabilità sui problemi. O diventare un muro di gomma, non mostrandosi interessati alle richieste dell’altro.
Al contrario, nei litigi, funzionano le offerte di pace: scusarsi, fare un sorriso e fare una battuta.
Con questi tentativi si allenta la tensione.
Tutte le coppie litigano, ma a fare la differenza è la capacità di riparare i danni.

Occhio anche a come si inizia una lite: spesso a cominciare sono le donne, con critiche generiche (“possibile che tu non mi aiuti mai?).
Meglio un approccio più soft e un rimprovero specifico (“ieri non mi hai aiutata a…”).

E per chiudere il litigio?
Non bisogna sforzarsi a tutti i costi di fare pace prima di addormentarsi perché trovare una soluzione quando si è agitati è difficile: meglio tornare sul problema al mattino.
L’obiettivo è capire le richieste dell’altro e arrivare ad un compromesso.
Anche perché, nelle unioni felici i partner si comportano come amici: hanno per l’altro affetto, rispetto ed empatia. E in mente hanno una “mappa” con più informazioni possibili sul partner: desideri, paure, emozioni. Sono cioè interessati all’altro anche dopo anni.
Non stupisce che, nella qualità della relazione, incida l’altruismo, la capacità di preoccuparsi degli altri e quindi del partner.
Da una ricerca è emerso come le persone che ai test risultano più altruiste, siano più inclini a valutare il proprio matrimonio come “molto felice”.
E, secondo uno studio, il fattore più importante per la “felicità matrimoniale”, è il coinvolgimento emotivo più che la divisione dei compiti.
Cerchiamo quindi di superare “assieme” i periodi critici della nostra unione, che sono generalmente due: i primi anni, durante i quali si va alla rottura dopo un’escalation di conflitti e liti, e la mezza età, nel qual caso i problemi da affrontare sono la freddezza reciproca e il peso della routine.


                                             

COSA NON SOPPORTIAMO
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Quisquilie, piccolezze. Che tuttavia, alla lunga, fanno imbufalire anche il partner più tollerante e mettono in crisi il rapporto.
Sembrano banalità, stupidaggini superabili. Eppure, è proprio sui dettagli di poco conto che si fonda la solidità di un ménage. La gestione degli spazi reciproci, certe defaillance a livello di look. Lui che vorrebbe far l'amore senza un minimo di romanticismo, lei che passa la sera inchiodata al telefono con le amiche... Difettucci, certo, ma quando si ripetono nel tempo acquistano il potere corrosivo dell'acido muriatico. Ci si convince che il partner, per amore, può sopportare tutto. E invece no. Perché tutti noi abbiamo un indice di tolleranza oltre il quale non riusciamo ad andare. E allora che fare? Partiamo da noi stessi. Cerchiamo di metterci nei suoi panni con onestà: capiremo che il nostro partner può aver ragione. E come convincerlo a fare altrettanto? Facendogli notare che siamo migliorate. O mettendo in atto una serie di contromosse. E allora, giusto per non nasconderci dietro ai "non immaginavo..." ecco la top ten di ciò che fa imbestialire lui. E di quello che non "digerisce" lei.

CHE COSA NON SOPPORTA LUI
1. La sindrome della casalinga E’ più forte di noi, davanti alle briciole sul tappeto non resistiamo. E non importa se lui sta guardando la finale della Coppa dei Campioni. Scopa elettrica alla mano, scatta il nostro: «Scusa, puoi almeno alzare i piedi?». Una riflessione: cosa diremmo se nel bel mezzo di una telenovela lui si mettesse a strofinare con il glassex lo schermo della tv?
2. Sotto il push up, niente Di che cosa stiamo parlando? Ma si, proprio di quello, del reggiseno imbottito. Che crea false illusioni, destinate a essere smascherate al primo incontro erotico. Con forte delusione (sua) e molto imbarazzo (nostro).
3. Dai smettila, mi rovini la piega Lui fa delle avances carine mentre stiamo andando a cena fuori. L'obiettivo minimo è un bacio E noi, marmoree: «No, che mi sgualcisci il vestito». In alternativa: «No, che mi spettini». Pensiamoci bene prima di reagire così. Ok, passione amorosa e lacca per i capelli non vanno molto d'accordo. Ma c'è sempre il pettine!
4. Fai la dieta con me Quante volte lo abbiamo obbligato a seguire regimi ipocalorici, mentre lui avrebbe pagato una fortuna per semplici spaghetti aglio e olio?
La dieta imposta è un boomerang per la sua di linea, perché lo spinge a consumare di nascosto e in quantità industriali. Con briciole ovunque. E si torna al punto 1.
5. Ssst, sono al telefono, non vedi? Peccato che stiamo parlando da un'ora e mezza, E lui è là, in salotto, con la sensazione penosissima di contare meno del portaombrelli all'ingresso. Lo zapping furibondo deriva da lì. Avete mai notato? Quando facciamo la nostra ricomparsa dopo una telefonata-fiume, l'indice di accelerazione del cambio canale diventa spaventoso. Un contrattacco trasversale per dirci che è molto nervoso. Soluzione? Le chiacchierate superiori ai 20 minuti riserviamole a quando siamo sole in casa.
6. A letto con un'ameba Lui ci accarezza, ci bacia, è in piena fase di eccitazione. E noi pensiamo solo al ritornello di quella famosa canzone di Mina, "l'importante è finire". Statue di marmo. Mummie imbalsamate (magari così si stufa). Ecco, se c'è qualcosa che lo umilia è il nostro eros catalettico. Meglio, piuttosto, un "no" deciso e inequivocabile.
7. Quei terribili gambaletti Comodi, pratici, ma di una bruttezza sconvolgente. Lo sappiamo. Eppure, ce ne infischiamo allegramente. Dunque: facciamoli sparire, almeno nei momenti più hot.
8. Le sedute di bellezza in bagno Non è una Spa a nostro uso esclusivo. La doccia, la depilazione, la crema, la maschera, lo smalto mani e piedi, una passatina velocece - si fa per dire - ai capelli, con il phon: tempo di permanenza nel bagno almeno 90 minuti. Calcolando che in una partita spesso ci sono anche i tempi di recupero, basta programmare i trattamenti estetici importanti quando lui è incollato alla tivù.
9. Lascia stare, non sei capace Tipico: gli chiediamo di darci una mano e poi, appena si mette a caricare la lavastoviglie con la diligenza di un neofita, partono le critiche: "Ma non vedi che i piatti fondi vanno nell'altro senso?». Risultato: lui in casa non muoverà più un dito. E ben ci sta.
10. Con la maschera in salotto Piuttosto andiamo da un'amica compiacente. Ma la maschera di fronte a lui no. E nemmeno la crema depilatoria. Soprattutto quella anti-baffi. Una visione del genere equivale all'effetto che ci farebbe lui in calzini alla caviglia, boxer e cappellino della squadra del cuore in testa.

CHE COSA NON SOPPORTA LEI
1.
Sesso e poi fuga verso la doccia L'eros è stato ai massimi livelli. E ora vorremmo le coccole. Figurarsi... Lui si precipita in bagno a fare la doccia (come se si dovesse purificare dopo il peccato). Niente di più umiliante e deludente. Due le alternative. Comunicazione diretta: «II tuo comportamento è intollerabile». O trasversale: prendere la limetta per le unghie e farsi una manicure. Scommettiamo che capirà?
2. Oh, non me ne ero accorto E te lo dice stupefatto, magari dopo un mese che hai tagliato i capelli, ti sei fatta bionda, o sei dimagrita di otto chili. Lasciamogli un post-it formato lenzuolo sul frigorifero. Il testo? «Se non ti sei accorto, ora hai una moglie con i capelli biondi, corti e filiforme. Vivamente gradito, se non un complimento, almeno un commento».
3. Scusa se vado a casa mia È una pugnalata quando, dopo il primo incontro erotico, lui si riveste e ci lascia lì, da sole, a guardare il soffitto. Il primo pensiero è prendere un qualsiasi soprammobile e lanciarglielo addosso. Ma sappiamo che "non si fa'! E allora? Giochiamo d'anticipo. Diciamogli, prima che sia lui ad aprire bocca: «Scusa se non ti faccio restare qui, ma sono abituata a dormire in posizione trasversale». Insomma: caro, nel mio letto non ci staresti.
4. Dalla TV ... al kamasutra La scritta “the end” alla fine di un film romantico... E lui che pretende di passare immediatamente alle posizioni del kamasutra. La reazione la conosciamo alla perfezione: blocco erotico immediato per via di quell'ideuzza che ci porta a sentirci, come dire, un pochino donne oggetto. Fermiamolo. Ricordandogli pacatamente che kamasutra, tantra, tao e compagnia bella sono riti sessuali, mica ginnastica.
5. Dammi la lista che la spesa la faccio io Proposta che accogliamo commosse, scrivendogli in stampatello tutto quello che deve comprare. Ma il foglietto rimane lì, sul tavolo, mentre lui rimane lì, sul divano. E alle sette di sera, nel frigo si sente ancora l'eco. Che fare, a quel punto? Precipitarci, noi, al supermarket più vicino? No. Mettiamoci tranquille, leggiamo il giornale, innaffiamo i gerani e sgattaioliamo al bar di sotto a farci un panino. Quella sera l'unico affamato sarà lui. Sperando che in futuro se ne ricordi.
6. Non hai visto per caso...? Ma perché non trova mai nulla, come se la casa fosse un ambiente sconosciuto quanto il pianeta Saturno? Anziché perdere la calma, partiamo al contrattacco. Per una settimana di fila bombardiamolo con uno «Scusa caro, non sai mica dove sono i miei occhiali (e il rossetto, il caffè...)»? Forse, dopo questo martellamento, si potrà intavolare un dibattito costruttivo.
7. Occhio lungo sulla bionda che passa accanto I più carini non si girano. Ma solo perché sono riusciti a perfezionare un movimento rotatorio del bulbo oculare simile a quello del camaleonte. Difficile trovare una donna che comunque non s'innervosisca. Dirgli: «Non guardare le altre»? Inutile, lui ribatterebbe: «Che male c'è? Lo fanno tutti i maschi». E allora cominciamo a farlo anche noi. Un bel ragazzo che ci passa davanti mentre siamo sedute con lui a un bar... e via, la testa che gira con lo sguardo rapito, estasiato, ammirato. Lui potrà anche offendersi, ma gli converrà stare zitto.
8. Vengo a fare shopping con te Dirgli di no? Si offenderebbe. Ma lo sappiamo tutte: un uomo al seguito, mentre siamo lì indecise se scegliere un tubino arancione o la gonna marrone, innervosisce più di una cerniera che non si chiude. Come aggirare l'ostacolo? Equipaggiare il partner di buone letture: dalla Gazzetta dello Sport a Quattroruote. E’ come lobotomizzarlo. E nel suo stato di trance, è facile che ci regali anche la camicia da abbinare alla gonna.
9. Vado un attimo in bagno... Certo, lui ci sta poco, ma anche in dieci minuti riesce a renderlo irriconoscibile. Semiallagamenti, asciugamani appallottolati, tavoletta del wc in posizione ovviamente sollevata, calze e altro intimo di vario genere appoggiati vicino alla nostra cipria... No, anche qui niente sfuriate né lamenti sommessi mentre rimettiamo in ordine. Bisogna stringere i denti, chiudere gli occhi, e lasciare il bagno così com'è. Nascondendogli, però, schiuma da barba, rasoio, ecc... Quando ce ne chiederà notizia rispondiamogli che: «Per come diventa il bagno dopo il tuo passaggio, ci sono poche speranze di ritrovarli...».
10. Lo sceneggiato? Lo guardo con te Magari vuole solo essere carino, ma che razza di idea gli è venuta? Sì, lo sappiamo che le telenovelas non sono il massimo per i neuroni. Ma a noi piacciono, E la sua presenza ci urta, ci imbarazza, ci distrae: la fìction va goduta (e soprattutto sofferta) in solitudine. Come sopportarlo quando lui, dopo tre inquadrature, sentenzia: «Che idiozia, ma come fai a vedere questa roba?». Contiamo fino a duecento e non rispondiamo alla provocazione. Lo ripagheremo con identico commentino al momento giusto. Magari quando entra in estasi su un'azione del suo calciatore preferito. Risultato?(di coppia, non di partita).
Zero a zero, palla al centro. Si può essere anche stupidi in due, ogni tanto.


                                             

L'AMORE E' PAZZIA
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La passione? È ossessione, scaramanzia, illusione. Perfino violenza.
Insomma, una follia.

I sintomi dell'amore sono molti e variegati, ma storicamente si è sempre pensato che l'ossessione sia quello fondamentale, il disturbo psicologico principale dal quale derivano tutti gli altri. In una certa misura è una posizione ancora valida. Quasi costantemente pensieri e immagini della persona amata precedono e sostengono stati emotivi estremi, come la malinconia e l'estasi. E l'ossessione sembra essere la causa prima di svariati sintomi «fisici» legati all'amore: insonnia e inquietudine sono in genere associate al pensiero ossessivo. Ma che cos'è l'ossessione? Sotto l'aspetto psichiatrico produce un effetto domino, il collasso in serie dei quadri di comando del cervello. Una volta innescato il pensiero ossessivo, una dopo l'altra intervengono nuove complicazioni.
Impossibile toglierselo dalla mente
Secondo la medicina attuale, la diagnosi associata più strettamente al pensiero ossessivo è quella di disturbo ossessivo compulsivo (Doc). Di solito, chi ne è affetto manifesta pensieri, immagini o impulsi ricorrenti che generano uno stato d'ansia o di disagio. Il paziente prova quindi a ridurre il livello d'ansia assumendo particolari comportamenti, di solito accompagnati da un senso di compulsione (cioè da un impulso che lo obbliga a comportarsi in quel modo). Gli esempi più noti sono una preoccupazione eccessiva per la pulizia e il controllo. Una volta affermatisi, in genere i comportamenti compulsivi diventano rituali, nel senso che per produrre una diminuzione dell'ansia devono essere eseguiti in un modo particolare o secondo un certo standard soggettivo.
Fino a che punto, allora, c'è corrispondenza tra disturbo ossessivo compulsivo e amore? L'accostamento più ovvio è che, sia i pazienti di Doc sia gli innamorati, sembrano incapaci di governare la mente. Pensieri e immagini penetrano nello stato cosciente e non possono essere rimossi. Anche se per chi s'innamora questa esperienza è all'inizio gradevole, ben presto diventa problematica. I pazienti Doc spesso trovano difficile svolgere i compiti quotidiani perché continuamente distratti dalla loro «attività» interna, che può rivelarsi molto invalidante. Lo stesso può dirsi degli innamorati. Ma anche se il principale elemento in comune è l'ossessione, tra innamorati e pazienti di Doc esistono molte altre analogie. Prima di ogni appuntamento, gli innamorati si dedicano a lunghi e minuziosi rituali di lavaggio e pulizia. Per prepararsi in modo adeguato prestano massima attenzione all'igiene personale, passando in bagno lo stesso tempo di molti pazienti affetti da fobie di contaminazione. Quando sono separati, provano spesso il forte impulso a ristabilire un contatto con il partner, una sensazione che può rivelarsi decisamente incontenibile, annientando qualsiasi proposito di “rimanere freddi”. Di norma, le compulsioni di questa natura riducono l'ansia e il disagio, ma come nei casi clinici il sollievo è di breve durata, per cui ben presto ritornano, spesso con intensità maggiore. Gli innamorati tendono a rimuginare e a preoccuparsi eccessivamente che la relazione «non funzioni». Oltre a questo, l'ansia può essere aggravata dall'intrusione di pensieri e immagini perturbanti, che in genere riguardano l'infedeltà della persona amata o la sua storia sessuale. Gli innamorati sono molto scaramantici. Di solito attribuiscono un significato particolare a episodi fortuiti. La canzone che fa da sottofondo al primo appuntamento diventa “la nostra canzone”, una sorta di totem dell'amore in grado di riavvicinare una coppia quando le cose non vanno troppo bene. Gli innamorati hanno ristoranti speciali, tavoli speciali e vini speciali, rituali che vanno ripetuti in giorni speciali.
La amo? Allora mi amerà anche lei.
Una delle caratteristiche più bizzarre del disturbo ossessivo compulsivo, strettamente correlata al pensiero scaramantico, è il fenomeno noto come fusione pensiero-azione. Il termine viene utilizzato da psicologi e psichiatri per indicare chi crede che gli eventi mentali possano influenzare gli eventi del mondo reale. Gli innamorati provano frequentemente qualcosa di molto simile alla fusione pensiero-azione, di solito sotto forma di desideri intensi. Nei primissimi stadi di una relazione, un innamorato può tentare di far succedere un incontro casuale semplicemente pensandoci. Invece di pensare: «Speriamo che oggi sia alla fermata dell'autobus», l'innamorato ripete dentro di sé: «Devi esserci, devi esserci, devi esserci». Frasi del genere sono ripetute più volte, il che suggerisce una fiducia recondita nel fatto che uno sforzo continuativo possa agire come un influsso. I pazienti Doc dubitano praticamente di tutto: di essere sufficientemente puliti, di avere spento un elettrodomestico, di avere ricordi attendibili, di potersi fidare dei loro sensi e dell'efficacia di un particolare rituale per allontanare un pericolo. Come i pazienti ossessivi, gli innamorati non fanno che domandarsi: «Ho un bell'aspetto?», «Avrei dovuto dirlo?», «Che cosa avrà voluto dire?», «Sto correndo troppo?», «Dovrei mandarle un messaggio?», “Lui lo sa come mi serve?”
Gli innamorati, soprattutto quelli insicuri, sono spesso in un continuo processo auto-inquisitorio.
Ipnotizzati dal canto di una sirena
Di tutte le compulsioni associate all'ossessione, quella che spinge all'inseguimento è forse la più forte. E’ come se l'immagine della persona amata, perennemente sospesa nello stato cosciente, esercitasse un'attrazione da cui è impossibile difendersi. Una sorta di miraggio, un richiamo, un'esca irresistibile. Anche nel silenzio più assoluto, l'amante ossessivo continua a sentire il canto di una sirena. Seguire come un'ombra la persona amata è una faccenda pericolosa. Tra gli eccessi dell'amore, questo è il comportamento che più spesso impaurisce o reca offesa. Anche se l'innamorato vive l'inseguimento come un atto di devozione, la persona che lo subisce può facilmente interpretarlo come una sgradita invasione della privacy, o addirittura una molestia. L'amore ossessivo in combinazione con l'inseguimento compulsivo, viene oggi definito erotomania o sindrome di “de Clérambault” e la sua caratteristica principale è una fissazione amorosa. Il paziente è convinto che un altro individuo, col quale ha avuto pochissimi o inesistenti contatti, sia innamorato di lui. Si tratta in genere (ma non sempre) di donne, irresistibilmente attratte da uomini con una posizione sociale più elevata o rispettata, perfino personaggi pubblici o celebrità. Quasi invariabilmente, il "malato" è convinto che sia stato l'altro a innamorarsi e a dichiararsi per primo, e che tale dichiarazione sia troppo sottile perché gli altri possano coglierla, oppure venga inviata nella forma di un messaggio cifrato che soltanto il soggetto può comprendere. Una volta che il "soggetto" ha etichettato come amoroso il comportamento dell’oggetto, lei (o lui) ricambierà il sentimento. Se viene respinto, escogiterà delle ragioni per spiegare (o scusare) il comportamento dell'oggetto. Spesso queste giustificazioni risultano diabolicamente complesse, ma in definitiva permettono al soggetto di continuare a credere nell'amore dell'oggetto. Si tratta di un'efficace forma di difesa, in grado di ridurre alla completa impotenza qualsiasi rifiuto, per quanto esplicito ed estremo. A parte la loro fissazione amorosa di fondo, per tutto il resto i pazienti della sindrome di “de Clérambault” si comportano in modo normale.
Molestatori o inguaribili romantici?
Sotto molti aspetti, i pazienti di erotomania hanno tutte le caratteristiche di un amante romantico. Sono instancabili. Non si lasciano scoraggiare dalle differenze sociali o culturali. Il loro è un amore trascendente, mistico e voluto dal destino. Sono convinti che il vero amore possa superare qualsiasi ostacolo. Non solo, ma persino le caratteristiche più fastidiose dell'erotomania corrispondono, più o meno, all'esperienza dell’amore “normale". Può darsi che le persone normali non ricorrano a "pedinamenti" in senso stretto, ma se sono innamorate moltissime manifesteranno un comportamento che rientra in quella gamma, come fare in modo di trovarsi in un certo posto a una certa ora per aumentare le probabilità di un incontro "fortuito". Nel caso si venga respinti, non è raro distorcere la realtà a scopo di difesa psicologica: «Ultimamente è molto stressata. Sono certo che in realtà mi ama. Le riparlerò tra qualche giorno».
È possibile allora che quello che gli psichiatri indicano come una malattia mentale sia in realtà soltanto un eccesso di amore romantico? Forse la maggioranza degli erotomaniaci sono eroi romantici che hanno ricevuto un «no» come risposta. Il "disturbo" sarebbe quindi determinato molto più dalla risposta dell'oggetto, che non dallo stato mentale del soggetto. Quando invece il sentimento è corrisposto, le questioni legali svaniscono. Rispondendo «si» anziché «no», l'oggetto dell'amore trasforma una lugubre ossessione in una splendida storia d'amore. 

  1. Dare spazio all’amore:
    trovare sempre nell’arco della giornata il tempo e il modo per dire al proprio partner “ti amo” . Può sembrare banale, ma è importantissimo farlo, ovviamente a condizione di sentirlo. Qualsiasi modo va bene (non ci sono limiti alla fantasia): può bastare un fiore, una carezza, un pensiero gentile, una telefonata, una sorpresa o piccole attenzioni, che faranno capire alla persona che amate quanto è importante per voi. Dopotutto è il pensiero che conta!
  2. Essere coerenti:
    l’amore va soprattutto dimostrato e non solo dichiarato. Comportarsi in maniera coerente rispetto al punto precedente è una strategia salva rapporto di importanza cruciale se si vuole evitare di creare contraddizioni tra quello che viene detto a parole e ciò che viene comunicato con i fatti e le azioni quotidiane. Attenzione, dire al proprio partner “ti amo” e poi non essere presenti nei momenti importanti e nelle decisioni che contano nella vita di coppia, equivale a mentire spudoratamente. Può essere utile a questo punto ricordare il primo assioma della comunicazione che afferma…“Non si può non comunicare e tutto comunica… ogni comportamento è comunicazione e la comunicazione è comportamento”.
  3. Comunicare in maniera aperta e leale:
    in situazioni di divergenza di opinioni, di contrasto e/o di conflitto, è importante confrontarsi serenamente e ascoltare con calma, rispetto ed empatia anche le ragioni e i punti di vista dell’altro senza alcun pregiudizio, e soprattutto con la piena consapevolezza che l’apparente vittoria dell’uno sull’altro equivale in realtà alla sconfitta di entrambi. Se possibile, non lasciar trascorrere più di 24 ore dall’eventuale litigio per cercare di risolvere il problema o di superare al più presto la situazione conflittuale. E’ bene tener presente, inoltre, che i contrasti e i conflitti, peraltro assolutamente normali in una coppia, possono rappresentare un momento di riflessione, di maggiore conoscenza dell’altro, di confronto e, quindi, di crescita e di evoluzione della coppia, ma possono anche trasformarsi, come più spesso facilmente accade per mancanza di intelligenza sociale, in una trappola mortale per il rapporto che rischia di svuotarsi di ogni sentimento e di rimanere soffocato da violenti scontri diretti ad annientare psicologicamente l’altro. Pertanto, quando ci si ritrova in situazioni di esasperato conflitto è importante domandarsi se si vuole costruire un rapporto migliore o si vuole distruggere quello che si è già costruito.
  4. Riconoscere i propri errori:
    sembra facile, ma non è da tutti riuscire a farlo perché riconoscere di aver sbagliato richiede umiltà, coraggio e soprattutto intelligenza sociale ed emotiva. Un comportamento socialmente competente ed emotivamente intelligente prevede una strategia infallibile in tre punti: a) riconoscere i propri errori senza mezzi termini; b) scusarsi sinceramente per l’accaduto; c) impegnarsi a non ripetere l’errore commesso. Le coppie che hanno fatto proprio questo fondamentale principio di comunicazione interpersonale, hanno vita lunga, quelle che invece prediligono giochi pericolosi come “la caccia alle streghe”, “nascondersi dietro un dito” e “il gioco al massacro (è tutta colpa tua se…)” hanno i giorni contati, insieme alla certezza di soffrire.
  5. Imparare a perdonare:
    l’amore è anche e forse soprattutto capacità di perdonare. Il perdono è un atto d’amore che appartiene alle persone generose di cuore. Chi non sa perdonare, non può dire di saper veramente amare. Ci sono situazioni in cui il perdono, di per sé difficile da concedere, rappresenta l’unica via d’uscita, da pagare a volte a caro prezzo, ma è un investimento pur sempre conveniente se si tratta di vero amore. In caso contrario, negato il perdono, ci si troverà sicuramente pieni di orgoglio, ma allo stesso tempo più vuoti dentro nell’attesa di potersi “leccare” la propria ferita narcisistica.
  6. Rinunciare alla perfezione:
    ricordarsi che nessuno è perfetto è una regola d’oro spesso dimenticata che, se puntualmente osservata, può evitare inutili tensioni, ansia da prestazione e stress nella coppia. Se non accettiamo i limiti del nostro partner o non tolleriamo i suoi difetti e le sue imperfezioni, con molta probabilità non lo amiamo abbastanza o forse abbiamo (e il ché è ancora più grave) una visione distorta e infantile dell’amore. Questo potrà generare anche aspri conflitti nella relazione, ma a quel punto conviene interrogarsi sulle ragioni di fondo della propria scelta e darsi delle risposte coerenti. Insomma, pretendere la perfezione nel rapporto di coppia o dal proprio partner equivale a chiedere a un cavallo di volare…non sarà mai capace di farlo! Bisognerebbe, invece, imparare ad accettare i propri limiti e quelli altrui e saper essere soprattutto tolleranti per quello che non ci piace in noi o nella persona con la quale si è deciso di condividere un progetto di vita. Non è sicuramente facile, ma è prova di grande maturità e di buon equilibrio interiore.
  7. Far prevalere il “senso del noi”:
    sembra banale dirlo, ma la coppia è composta da due persone con bisogni, motivazioni, obiettivi, interessi, aspettative e desideri diversi; e fino a quando nella coppia prevarranno interessi personali e forme di egoismo, comunque espresse, non si andrà molto lontano sul difficile cammino della crescita emotiva, dell’amore e della felicità. Questo traguardo, che ogni coppia desidera raggiungere, è invece possibile se i partner sono entrambi capaci di creare da subito quel magico “senso del noi ” che è un sentimento profondo, basato sulla condivisione di tutto ciò che crea e rinforza un legame affettivo, e che va alimentato costantemente nel tempo.


    Ma come si costruisce il senso del noi ? Innanzitutto con quella complicità , tipica delle coppie molto unite, che pervade anche le piccole cose come i rituali piacevoli e tutti quei momenti emotivamente coinvolgenti che scandiscono il rapporto di coppia, come viaggiare e far vacanza insieme, ritrovarsi a tavola, passeggiare tenendosi per mano, far l’amore, divertirsi, gioire dei momenti di intimità, ma anche affrontando uniti le inevitabili difficoltà della vita, le situazioni di dolore e i momenti di sofferenza, senza dimenticare l’importanza di avere un linguaggio comune che faccia da sfondo al rapporto di coppia, caratterizzandone in modo esclusivo le fasi evolutive. Questo e molto altro ancora serve a creare il senso del noi , che ovviamente comprende anche le decisioni importanti da prendere insieme per il bene della coppia, come per esempio l’acquisto di una casa, il lavoro, l’educazione dei figli. Insomma, il senso del noi è un potente antidoto allo stress emotivo e relazionale della vita a due, che comporta un “affidarsi reciproco” , ossia una dimensione affettiva che unisce nonostante tutto, e nella quale ognuno si sente protetto da un rassicurante e tranquillizzante noi , capace di creare fiducia reciproca, indispensabile per andare avanti, e di emanare una straordinaria forza ed energia che rinsaldano profondamente il legame, rendendolo inossidabile e invulnerabile alle avversità quotidiane e ai problemi dell’esistenza.
  8. Alimentare la passione:
    significa desiderare l’altro e sentirsi fisicamente, sessualmente e emotivamente attratti dall’altro, ma allo stesso tempo rendersi a propria volta sempre desiderabili e attraenti agli occhi del proprio partner. Insieme all’intimità e all’impegno, la passione è un elemento cardine del rapporto di coppia da cui dipende la stabilità relazionale; e forse è anche l’aspetto più difficile da gestire nel tempo. E la difficoltà consiste nel fatto che la passione per sua natura è un fattore che molti considerano legato esclusivamente alla bellezza, all’attrazione fisica, alla corporeità e meno ad elementi più intangibili come il “fascino ” che è invece una qualità importantissima che una bella persona è in grado di emanare a prescindere dalla sua età anagrafica. Per mantenere sempre alta la “fiamma” della passione, allora la coppia ha bisogno di evolvere anche sessualmente e di rinnovarsi per riuscire ad essere sempre all’altezza delle aspettative affettive, sessuali ed emotive del partner. Molte coppie commettono invece l’errore fatale di dare tutto per scontato sul piano affettivo e quindi si adagiano, cadono nella routine, pensando che ormai non sia più così importante risultare desiderabili e attraenti agli occhi del proprio compagno con il quale magari si convive già da anni.

    Se è vero che invecchiando la bellezza esteriore diminuisce e con essa le prestazioni fisiche e l’esuberanza sessuale, allora è anche vero che coltivare il proprio fascino e la bellezza interiore è un’arte che si può imparare, che forse rimane l’unica, vera arma segreta per mantenere sempre vivo e coinvolgente un rapporto di coppia che permette ai partner di crescere insieme.
  9. Creare intimità nella coppia:
    la tenuta di una coppia nel tempo è direttamente proporzionale al grado di intimità che i partner riescono a stabilire tra di loro. L’intimità è uno straordinario collante ancora più forte della passione, ma che per funzionare ha bisogno di essere continuamente alimentato attraverso una fiducia reciproca profonda e incondizionata. Solo su queste basi è possibile rivelarsi completamente all’altro, svelare i propri segreti, mettere a nudo le proprie debolezze o paure senza il timore di apparire fragili, vulnerabili o di essere giudicati per le proprie “zone erronee”.

    L’intimità, quella vera, richiede soprattutto coraggio ed onestà intellettuale per affermare la propria identità, oltre alla consapevolezza che essa non è mai un punto di partenza, ma un punto di arrivo, un traguardo che si conquista pian piano, giorno dopo giorno nel tempo. L’intimità è in sintesi un elemento fortemente caratterizzante la stabilità della coppia, che più sarà intima e più apparirà unita e sicura anche agli occhi degli altri, grazie a quell’invidiabile senso di complicità che è allo stesso tempo causa ed effetto dell’intimità tra due persone che si amano.
  10. Impegnarsi verso l’altro:
    è in assoluto la regola di buon senso più difficile da seguire in un rapporto di coppia. Infatti, l’impegno implica da un lato l’assunzione di responsabilità nei confronti del proprio partner, specificamente legate a tale ruolo, dall’altro la volontà e il desiderio di non deludere mantenendo in qualsiasi situazione un comportamento adeguato che garantisca condizioni di equilibrio emotivo e stabilità nella coppia. Più in particolare, il termine impegno ha una valenza olistica, che abbraccia diverse dimensioni del rapporto, tutte assolutamente importanti, che vanno da quella relazionale , a quella psicologica, affettiva e professionale.

    Impegno dal punto di vista relazionale vuol dire innanzitutto fedeltà e rispetto per l’altro; nella dimensione psicologica l’impegno assume il significato di fiducia e aiuto fornito al partner per sostenerlo nel suo percorso di autorealizzazione e crescita personale; in ambito affettivo l’impegno sottintende la presenza non solo fisica, ma soprattutto emotiva sia nei momenti belli che in quelli difficili della vita; in ambito professionale, infine, l’impegno per il proprio partner si estrinseca con la disponibilità a cercare insieme occasioni e opportunità che favoriscano il suo successo in ambito lavorativo, magari attraverso una più efficace strategia di valorizzazione delle sue risorse personali, che abbia anche lo scopo di migliorare la sua autostima. Ma perché è così difficile impegnarsi verso l’altro? Forse perché l’impegno richiede sacrificio, rinunce, capacità di donarsi senza pretendere nulla in cambio, impiego di risorse personali a favore dell’altro, altruismo o meglio ancora assenza di egoismo, dedizione. In una parola “amore” , un sentimento davvero grande, capace di raccogliere in sé tutte queste cose che solo chi ama sinceramente riesce a ritrovare con assoluta naturalezza nel suo repertorio comportamentale.



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